IDROGRAFIA
Il versante del Monte Arci che ricade nel territorio di Marrubiu è ricco di sorgenti. Esse si presentano come semplici fontanelle o come vere e proprie fonti. Tra le fontanelle sono da annoverare le varie 'milze': Sa milza craddiaxius fricino a s. Suia); Sa milza is tancas de giara (zona Sa Giara); Sa milza Pimici (zona Monte ArcO; Sa milza de su canabi de s'acqua murra (zona Monte ArcQ; Sa milza de su Gaumbu (sopra la cava); Sa milza sa Spandua Muros; Sa mistza s'Arruaxiu; Sa Mitza de su Stà¬ddiu; Sa Mitza su canabi Anloni Pintus; Sa Mitza de Procus Furaus; Sa Milza Sanla Maria Zurabara: Sa Milza Masongiu; Sa Milza sa ma/la manna (zona Sa mafia manna); Sa Milza Pagu Bonu (zona Pagis Bonu); Is Milzas su coddu de Gramaioni (zona Gramaioni); Sa Milza deBanazzeda (zona Banazeda); Sa Milza de Uanni Usai (zona Su Candalarzu); Sa Milza s Acquadroxiu (zona sAcquadroxiu): Sa Milza de Ariu (zona Ariu); Sa Milza Pulzu Margiani (zona Pulzu Margiani); Sa Milza Fossaus (zona Fossausk sa Milza Uanni Saba (zona Garroccia Manna); Sa Milza Costa Luas (zona Monte Arci9,' Sa milza Quasoi (zona Quasodi); Sa Milza Sisinni Sechi (zona Quasodi); Sa Milza de Angioi (zona Milza Angioi), Sa Milza Su Pisi (zona Santa Suia,à¬.
Alcune sono perenni, altre solo temporanee, ma intorno rimangono sempre zone umide dove la vegetazione è rigogliosa e verde.
Abbondante è Sa Milza de Procusfuraus, che è sfruttata per l'acquedotto cittadino.
LA FLORA
La flora è la risultante della concomitanza di alcuni fattori ambientali quali il clima, l'altimetria, la trasformazione del suolo.
L'à mbito territoriale del Monte Ai-ci è legato agli imponenti fenomeni geologici che hanno contribuito a uno dei pi๠grandi eventi vulcanici verificatisi in Sardegna, all'azione combinata della pioggia, alle variazioni della temperatura e all'azione del vento. Nell'Mci la flora si presenta ricca e variegata. La vegetazione è condizionata da una piovosità concentrata nel periodo autunno-inverno-inizio di primavera e da un periodo secco estivo, da miti inverni e caklissiine estati. A prevalere, percià², sono piante e arbusti a foglie sempre verdi, coriacee, spesso con la presenza di cere protettive che le ricoprono e che permettono di utilizzare le radiazioni del sole e di non subire grossi danni durante la stagione secca per le elevate temperature che si possono raggiungere nel periodo estivo (perfino 40°). àˆ presente nell'Arci circa il 25% dell'intera flora sarda con circa 500 specie e con almeno una ventina di endemismi come è messo in evidenza da una recente indagine compiuta dall'istituto di Botanica dell'Università di Cagliari. àˆ la primavera (marzo-aprile) ad offrire il maggior fascino del Monte Mci. L'essenza principale è il Leccio (Quercus il&r L.), ma anche la Roverella (Quercus pubescensj, la Sughera (Quercus suber,), la Fillirea ('œPhiliyrea /atifolia» e 'œagustfolia'), il Corbezzolo (Arbutus unedoj, il Biancospino (Grataegus mrno'na, I 'Erica rica arborea e Erica scoparia) . la Clematide «C/ernatis vita/ba) che in alcuni punti forma grandi intrecci di liane, la Salsapariglia (Srnilax aspera), l'Edera (iledera elis). l'Agrifoglio (I/ex aqi4fà²lium), il Rovo (Rubu,s u1rnfo1ius,, la Rosa canina (Rosa canina), il Viburno (Viburnum), il Pruno selvatico (Prunus spinosa), il Mirto (Myrtrts cornmunis, Nel sottobosco è comune il Ciclamino (cyclamen repandum) , lo Zafferano selvatico (crocus minimus) , il bellissimo Lillu de monti (Pancratiurn illyricurn,), la Peonia selvatica (Paeonia inascula russii). Lungo i ruscelli e nei luoghi umidi si presentano le felci fonde (Osmunda regaiis La Cicuta toniurn macuiatum), il profurnatissimo Puleggio (Mentha pulegium), la Menta acquatica (Mentha aquatica), la Melissa (Me/issa officinalis), la Digitale (Digitalis purpurea), il Verbasco (Verbascurn pulvei-u/entu.s, l'Erba di San Giovanni (fbpericumperforatumj, il Cardo dei lanaioli (Disacusferox), il Marrubio (Marrubium tu/gare), il Cardo mariano (Siiybum rnarianum). il Cardo asinino (Onopordon il/yricum), la Scarlina
(Ga/aties tomentosa) , la Carlina (Carlina citymbosa) , I 'Asfodelo (Asphode/us aestivus,). la Ferula (Ferula commun is) , la Malva (Ma/va yi vesiri s) , il Malvone (Lavatera arbo re a , la Scrofularia (Scropbutaria trifoliala). Le zone pi๠'aperte' sono dominate dal Cisto, nelle sue varie specie (Cistus incanus, Cistus monspeliensis, ('istus sa/r4folius Cistus corsicus), dal Lentischio (Pistacia lentiscus,), dalla Ginestra spinosa (Genista corsica), dalla Genista epbedroides, dal Rosmarino (Rognjarinurn officina/is), dalla Lavanda (Lavandula stoechas), dal terribile Gnidio (Daphne gnidium), dalla Euphorbia characias, mista alla Euphorbia dendroides, l'Elicriso (lIe/ichrysum ita/icuni) e, nella zona di Zuradili, il Poligono Po4'gonum equiseqfot-me) (SinizirO. Sulle rocce è presente il Sedurn caeruleutn e vari muschi e licheni. Numerose le varietà di funghi: Arnanita ovoidea (Farinaccio), Amanita rubescens, Arnanita beterocrorna, Amanita vittadini, Ainanita muscaria, Amanita Panterina t'ar Abietunz, Arnanita citrina, Arnanita Phal/oides (Tiguosa verdognola), Arnanita mairei,Macrolepiota venen ala, Agaricus griseus, Agaricus pseudopratensis, Panaeo/us subbalteatus. Agaricus xanfhodermus, Agaricus silvicola, Pleurotus eryngii Antunna), Xerocornus cbrisenteron, Leccinurn duriuscuiurn, Sui/isis be/linui (Pinarolo), Leccinum corsicurn (Codroinu 'e mudregu), Leccinum lepidum, Boletus aureus (Porcino nero), Boletus impolitus (Porcino giallo), Sui/bss coiinitus (Pinarolo), Russula maculala, Russu/a o/ivacea, Paxi//us invo/utus, Russula nigricans, Russu/a arnoeno/ens, Lactarius cistophi/us, Russu/a de/ica, Russu/a persicina, Russula rneterophi/la, Lactarius chrysorrheus (Lattario zolfino), Th-icbo/oma squarulosum, Tricho/orna aslrosquamosum, )richo/oma saponaceum, Lactarius de/iciosus (Lattario delizioso), Oinphalotus olearius (Fungo dell'olivo), L'che/orna sinapizans, Lepista nuda. Hygrophorus Russu/a (Lardaiolo), c/itocybe nebularis, Lepistapaneo/a, Clitocybegibba (Imbutino), c/itocybe odora (Anicino), ('/itocybe inversa, Clitocybe geotropa (Cimballo), Agrocybe aegerita (Piopparello), Armi//aria me/lea (Chiodino), Vo/varie//a speciosa var gloiocep baia, Hypholornafascicu/are (Falso chiodino) Agaricus praec/aresquamosus, Agaricus catnpestris, Agaricus spissicaulis (Prataiolo), Agaricus bernardii (Codroinu de minda), Macrolepiota procera (Mazza di tamburo), Macro/epiota sub quarrosa. Tuber aestivurn (Tartufo estivo) e il raro Geastrumpectinalum. A conclusione di questa sintetica esposizione si ritiene opportuno fornire qualche ulteriore dettaglio su quelle che sono le principali presenze della flora del Monte Arici, per quanto riguarda il territorio ricadente nel Comune di Marrubiu.
LA FAUNA
Fermarsi ed ascoltare, contemplando la bellezza delle piante e le formazioni boschive, riserva ancora sorprese di richiami, rumori, versi.
Osservando i segni presenti sui rami o alla base degli alberi, le piume, gli escrementi, le impronte, i residui alimentari, il terreno messo sottosopra come fosse stato arato, ci si accorge della presenza di numerose specie di animali. La presenza della grande fauna è solo un ricordo nel Monte Arci, Fino agli anni '50 del secolo scorso, era presente il Ceno e il Daino, il Grifone e perfino l'Aquila. Oggi permane il Cinghiale (Sus scrofa meridionalis), anche esso oggetto di caccia impietosa.
Sempre pi๠rari sono la Lepre (Lepus copensis rneridionaifr) , il Coniglio, il Gatto selvatico (Pelis libica sarda), la Volpe (vulpes vr4pes ichnusae,, il Riccio (Erinaceus europaeus), la Martora (Martes nzartes latinornrn), la Donnola Muste1a nivalis subsp. Boccamela), il Quercino (Fliomys quercinus).
Nelle zone umide abbonda la Raganella (ha) e, suo nemico, il Biacco
Moltissimi gli avicoli presenti: la Poiana (Buteo Buteo), la Cornacchia (Cà²rvus corone cornir), il Corvo imperiale (C'orvus coraxj, la Ghiandaia (Garrulusglandarius ichnusae). l'Upupa ([4rnpa epos), il Picchio rosso maggiore (Deudrocopus rnaio Fico ides rnaior), il Cuculo (Guculus canorus), il Falco pellegrino (Falcoperegrinis) , il Gheppio (Falco tinnunculus) , la Capinera (Sylvia atricapilla) , il Pettirosso (Erithacus rubecola), la Sterpazzola (Sylvia conspicillata), l'Occhiotto (Spivia rneianocephala), il Fioraccino (Regulus ignicapillus), la Cincia mora (Parus ater), Io Sparviero (Acciiter nisus). la Cinciallegra (Parus maior, la Civetta (aHne noctua) , l'Assiolo (Otus scop&, il Barbagianni (lyto alba), la Pernice sarda 4lectoris barbara) e, soprattutto, il Passero sardo (Fringilla coelebs), lo Strillozzo. Ai primi dell'autunno arrivano i 'œmigratori'. Un'attenzione particolare meritano i variopinti insetti: le farfalle, le mosche, i coleotteri.
Bibliografia
"Marrubiu , territorio e tradizioni". di Isidoro Meloni